Nell’ambito dell’alimentazione, uno dei maggiori limiti è quello di intendere la dieta come un percorso a termine, ad esempio “mi metto a dieta per l’estate”. Molti raggiungono l’obiettivo e poi tornano alle proprie abitudini alimentari. E il peso ritorna a salire. La dietoterapia per il dimagrimento ha dei tassi di recidiva altissimi. Il successo di un regime alimentare si valuta sul lungo termine, non sul breve. Sul breve funzionano tutti, è sul lungo che oltre il novanta per cento si dimostra fallimentare. E per funzionare sul lungo termine, la dieta deve essere sostenibile, cioè non essere troppo privativa e non far patire la fame, altrimenti è anche umano che la si voglia abbandonare.

 

Nel campo dello sport, invece, l’ostacolo è la reticenza a praticarlo e a mettere su muscoli. E invece è la chiave per il dimagrimento. Noi abbiamo due vie per “bruciare” il grasso. Una è la via termogenica, cioè utilizzare il grasso per produrre calore; ma siccome viviamo in climi mediamente temperati e passiamo gran parte del nostro tempo in ambienti chiusi e climatizzati anche d’inverno, questa via ci è pressoché preclusa. L’altra è la dispersione motoria, ossia utilizzare il grasso per muoverci. Più muscoli ho, più grasso consumerò anche a riposo.

 

Il mio sito è pieno di dimostrazioni che ci si può mettere in forma consumando tranquillamente tutti gli alimenti da più parti demonizzati: pasta, pane, carne, latte, uova, legumi… Se si può dimagrire così, e in salute, perché mai dovrei mettermi a mangiare limoni e minestroni? Si tratta di fanatismi, estremizzazioni che non solo non hanno i presupposti per un dimagrimento efficace e duraturo, ma alla lunga rischiano di deviare il comportamento alimentare. Inoltre per essere sostenibile un regime alimentare non deve essere alienante, non deve isolarmi dai miei simili, deve consentirmi una vita sociale. Se devo evitare i cereali non posso avere una vita sociale, se devo mangiare come l’uomo delle caverne non posso avere una vita sociale, se devo mangiare solo cibo crudo non posso avere una vita sociale.

 

Sembra di non essere al passo con i tempi se non si utilizzano alimenti alternativi come zenzero, caffè verde, zucchero mascobado, olio di cocco, funghi shiitake, magnesio supremo, argento colloidale… La dieta deve essere semplice. Devo poter consumare alimenti che trovo facilmente nel mio ambiente. È un’offesa alla nostra tradizione mediterranea, oltre che una completa inutilità, ricorrere ad alimenti come alghe, soia, sale rosa dell’Himalaya, bacche di goji, amaranto, quinoa… Sono alimenti anche validi ma totalmente estranei alla nostra cultura alimentare. E come recita un detto, “la cucina di un popolo è l’unica testimonianza della sua civiltà”. In questo modo si perde ogni identità.

 

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