MANGIA, PREGA, AMA

 


Il cibo è una forma di dipendenza. Ma al contrario delle altre, è quella più socialmente accettata. La stessa Chiesa ha ammorbidito gli anatemi nei confronti del peccato di Gola. Droga, alcol, fumo, gioco d’azzardo, promiscuità sessuale sono tutte infamie da condannare, ma l’obesità è assolutamente tollerabile. 

 
La Chiesa sa bene che per le popolazioni svantaggiate sul piano economico e politico, cibo e fede sono due fonti di conforto accessibili a poco costo. “Se li priviamo anche del cibo, questi potrebbero incazzarsi sul serio”, devono aver pensato. E allora ingozzatevi pure, purché continuiate a pregare.

 

Questa indulgenza ha contribuito al dilagare dei problemi di peso (e quindi di salute), perché se la religione ha un potere, questo è imporre un limite alla lascivia umana. Senza lo spettro dell’inferno, probabilmente saremmo portati a perdere ogni freno. E ruberemmo, uccideremmo, stupreremmo. Ingrassare, in fondo, non rientra tra i reati. 


Questo la dice lunga sui veri intenti della Chiesa, il cui vero fine è il mantenimento dell’ordine, l’unione del gregge per il proseguimento della specie. Anche se grasso, il gregge può restare unito. Anzi, insistere coi divieti sulla Gola avrebbe potuto allontanare qualche pecorella… E Dio ci diede l’assoluzione. Ci bastò dire le preghiere prima di mangiare.


In nomine Patris… 

 

Esegesi cattolica: finché l'uomo è buono, è merito di Dio che guida ogni nostra azione ("Sia fatta la Tua volontà, come in cielo così in terra"). Appena l'uomo diventa cattivo o anche semplicemente grasso, allora Dio non c'entra più: è colpa di Satana o dell'uomo stesso. 

 

 

 

 

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Commenti: 1
  • #1

    elena gorizia (mercoledì, 15 gennaio 2014 16:22)

    GRANDE! Quoto al 100%, sono davvero contenta che finalmente qualcuno se ne sia accorto!
    PS: fin da piccola ho notato che la maggior parte dei "ministri di dio" son belli pasciutelli, hihi!