Disforia di genere

 

 

Il comportamento sessuale umano, al contrario di quello animale, è dettato non solo dall'istinto ma anche dall'attività mentale: ricordi, memoria, autostima, immagine corporea, coinvolgimento emotivo. Si parla di circuiti neuronali del piacere.

 

Dunque condizioni di distorsione dell’immagine corporea, come quelle derivanti da un disturbo alimentare, possono condizionare sia il comportamento sessuale sia l’atto sessuale e i caratteri sessuali. 

 

L’anoressica restrittiva, per esempio, tende a voler prendere sembianze maschili. Dunque mira a perdere le forme, il ciclo e talvolta per questo fine può ricorrere all’utilizzo di doping (del tipo che miri al miglioramento qualitativo, non dei volumi). La sessualità è spesso compromessa, con rapporti a volte dolorosi e dissociazione durante l’atto sessuale stesso.

 

Questo tipo di anoressia può essere secondaria a una disforia di genere.

 

Cosa è la disforia di genere? La disforia di genere si concretizza quando si nasce in un corpo che non si sente come proprio. Femmine che si sentono maschi e viceversa.

 

In questi casi:

 

- le femmine che si sentono maschi propendono a essere attratte dalle donne (prediligendo una parte attiva nel rapporto sessuale) e tendono a essere bulimiche dal punto di vista alimentare

 

- i maschi che si sentono femmine hanno un’attrazione sessuale eterogenea e tendono ad avere un comportamento alimentare anoressico restrittivo, con un corpo che sia il più esile possibile (in questa sfera si hanno i più numerosi casi di bipolarismo, schizofrenia e ideazione suicidaria)

 

La stretta correlazione tra questa condizione e il comportamento alimentare è dimostrata dal fatto che dopo l’intervento di cambiamento di sesso, la patologia alimentare spesso sparisce. 

 

 

 

 

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