Frankenburger

 

 

La Terra ce la fa. Ce l'ha sempre fatta. Nel momento in cui sembrava finita è venuta in nostro soccorso la tecnologia dell’epoca e ci ha fatto superare l’ostacolo. Quando in un recente passato stavamo per morire di fame, per esempio, la “Rivoluzione Verde” ha improvvisamente raddoppiato la produzione di grano in alcuni paesi asiatici e… puff, problema sparito!

 

Inutile che i vegetariani e gli ambientalisti si dannino. Il vero problema non è di natura alimentare né economica, ma sociale: siamo troppi. Gli individui hanno bisogno di spazio, e la sua mancanza genera patologie sociali. 

Questo non vale solo per gli uomini, ma anche per gli animali. Scimmie libere sono state rinchiuse, nello stesso numero formante il gruppo in libertà, in uno spazio limitato. Quando arriva il pasto convergono in massa verso i custodi senza che si verifichi alcuna interazione sociale fra loro. Ogni membro si affretta a occupare il suo minuscolo spazio e divora il cibo più in fretta che può, senza staccare gli occhi da terra ed evitando di incrociare lo sguardo altrui per non venire aggredito. Un comportamento totalmente diverso da quello che hanno in circostanze naturali. Un terrificante isolamento dei singoli, infastiditi dalla vicinanza degli altri, nervosi, insofferenti, depressi.

 

Vi ricorda qualcosa di familiare?...

Malthus individuò il numero massimo di individui facenti parte di un gruppo di umani in 150, quanto nelle popolazioni di cacciatori-raccoglitori, ma fu troppo catastrofista a prevedere che l’incremento della popolazione umana sarebbe stato eccessivo per le risorse alimentari disponibili. Abbiamo provveduto a produrre più grano, supereremo anche l’ostacolo della crescente richiesta di carne. 

È di questi giorni la creazione di carne bovina da cellule staminali di mucca sviluppate in vitro, “sintetica” ma indistinguibile dall’originale. Occorrerà una decina d’anni per l’eventuale commercializzazione, ma “Frankenburger” potrebbe rappresentare il giro di boa, l’invenzione che ci consentirà di aggirare anche lo scoglio del pesante impatto sul clima che gli attuali allevamenti comportano: meno terra, meno acqua, meno gas serra. Come dicono i ricercatori: “Con le staminali di una sola mucca (o maiale, o pollo o agnello) si può avere milioni di volte più carne di quella ottenibile da un singolo capo di bestiame”. 

 

Resta però il problema sociale. Al di sopra del limite di Malthus occorrono leggi, regole e istituzioni, che generano insofferenza e ci obbligano a ricercare la nostra identità in sottogruppi. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: conflitti, razzismo, pregiudizio religioso e altre discriminazioni. Il precetto della Bibbia “Prolificate e moltiplicatevi” andava bene ai tempi dei primi agricoltori, che dovevano lavorare molto più dei cacciatori-raccoglitori, ma oggi non ha senso. Tutta quella forza-lavoro non serve più. Serve spazio

 

 

 

 

BIBLIOGRAFIA

 

1. Tattersal I, Becoming Human: Evolution and Human Uniqueness, New York: Harcourt Brace, 1998.

 

2.http://new-harvest.org/wp-content/uploads/2013/03/production_of_animal_proteins_1207.pdf

 

3. Kook SH et al, Satellite cells isolated from adult Hanwoo muscle can proliferate and differentiate into myoblasts and adipose-like cells, Mol Cells 22, 239-45, 2006.

 

4. Colleoni S. et al, Establishment, differentiation, electroporation, viral transduction, and nuclear transfer of bovine and porcine mesenchymal stem cells, Cloning Stem Cells 7, 154-66, 2005.

 

 

 

 

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