Noi siamo abituati a considerare l’anoressia come una scelta frivola, messa in atto il più delle volte da ragazzine immature. Ma non è sempre così: non sempre l’anoressia si sceglie, a volte viene imposta. Ad esempio, l’inedia è stata nella storia un mezzo per attuare la condanna a morte. Fino al medioevo le persone venivano murate vive e lasciate morire di fame. Il tema della fame ricorre spesso in letteratura. In “Corpus Christine”, una donna obesa, Christine, tiene segregato a letto suo marito, che ha subìto un incidente, negandogli il cibo mentre in parallelo lei continua a rimpinzarsi e a ingrassare sempre più. Una sorta di “Misery non deve morire” in chiave alimentare. In bilico tra l’anoressia di un personaggio e la bulimia dell’altro.

 

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